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Rossella

La natura del mio cuore

Sono nata a Napoli e ho vissuto gran parte della vita a Caserta, tranne gli anni di Università e lavoro a Roma. Ho trascorso tantissimo tempo della mia vita in campagna, in un luogo che abiterà per sempre il mio cuore, con le persone che ho amato di più nella vita.


C'era una volta una collina, vestita di bosco e antiche mura di tufo. Il Colle. Una proprietà della famiglia di mio padre, a cui egli diede di nuovo un senso a partire dai primi anni '70.

Una proprietà di famiglia che era parte della tenuta di caccia, con tanto di casino , che ospitava addirittura Carlo III di Borbone quando andava a caccia nel Bosco di Acerra. Rimasta abbandonata a se stessa finché mio padre non ebbe l'idea di ristrutturare il casino di caccia, ma non riuscendo nell'intento, realizzò la ristrutturazione delle stalle, creando quello che poi è diventato "Il Colle".

La famiglia di mio padre ha origini nobiliari, ma non desidero parlare di questo, ma soltanto di questo luogo per me e prima per mio padre, molto importante.


Colle Puoti

Il casino di caccia si trovava sulla cima della collina. Per intenderci, era grande più o meno come la parte centrale della Reggia di Carditello...


Purtroppo ero piccola quando il casino di caccia esisteva ancora, finché i fratelli di mio padre decisero di abbatterlo dunque non ricordo com'era esattamente. Ricordo i resti di quella parete di tufo con affresco. Nel dipinto qui sopra,sulla sinistra, sono raffigurate due dame sedute sotto una nicchia. Il muro era alto e lo spazio antistante molto grande.

Il sentiero che sale al Casino in realtà era un circuito ad anello, sulla destra ricordo che c'erano piante d'ulivo secolare ( nel dipinto non si vede, si trovano alla destra del sentiero che sale e si intravede una pianta d'ulivo).


Mio padre era una persona straordinaria ma non aveva il senso del denaro, né un briciolo di spregiudicatezza, per cui il suo sogno, il suo desiderio che il Colle vivesse per sempre anche attraverso i suoi figli, ad un certo punto si è interrotto.

In questo luogo resteranno per sempre innumerevoli ricordi, di vita, esperienze e persone.


Non ho imparato da piccola a coltivare la terra, a fare il vino o a prendermi cura dei fiori... ma ho amato moltissimo quella natura che mi circondava, i suoi colori, i suoi odori.

Ho trascorso molto tempo dinanzi al camino acceso in inverno o ad osservare i tramonti in tutte le stagioni.

Ho vissuto molto tempo all'aperto praticando equitazione, quando Il Colle è diventato luogo di sport, intrattenmento e convivialità come Ascot Club, negli anni '90.

Migliaia di persone sono passate e hanno amato quel luogo.

Solo quando l'ho perduto ho compreso il suo valore e il suo significato per me.

Credo che il bisogno che poi ho avvertito, negli anni successivi, di spazio, di natura fosse legato al fatto che provengo da quel bosco e da quelle vecchie mura, che negli anni della mia infanzia e adolescenza hanno cambiato aspetto e vita più volte.

Sono grata a me stessa per la scelta di vivere in campagna, perché è qui che il mio cuore desidera stare, sentendomi parte del mondo e non padrona di esso.

Mi manca la possibilità di camminare nel bosco, vivere più intensamente i ricordi delle persone a me più care, ma ogni volta che le mie mani toccano la terra, sento quel legame senza tempo con il mondo e con mio padre.


All'epoca non esistevano i cellulari e non mi dilettavo con le foto, quindi non è facile condividere delle immagini. Tra quelle significiative, ci sono quelle di tramonti che da sempre rappresenta per me un momento particolare a cui riservo anche solo un istante, quando mi colpisce con i suoi colori.

Se solo avessi immaginato un tempo senza poter calpestare quella terra avrei senz'altro realizzato tantissime foto e filmati.



Al Colle come ho accenato sopra, ho iniziato ad andare a cavallo e ho praticato equitazione per svariati anni. Al di là di tutto, io amavo montare a cavallo per le emozioni che provavo e per il legame che si stabiliva con l'animale. Il resto era secondario. Mi sono divertita moltisimo, ho imparato tanto, mi sono messa alla prova più volte e mi sono scontrata con i miei limiti e paure. Ho amato diversi cavalli che mi hanno accompgnata in un percorso di crescita e di vita, ma soprattutto ho amato Furore ed Elettrico, con cui ho vissuto le esperienze e i momenti più belli.


Ho condiviso buona parte della mia vita equestre (e non solo) con una delle persone più care che abbia avuto, che è la tipetta dietro di me in foto. Una persona diversamente sorella.

Questo qui era Elettrico, che ha portato con sè un altro pezzetto del mio cuore.

Uno dei miei fratelli ha trasformato nel corso degli anni il Colle in un luogo dedicato allo sport e all'intrattenimento, rendendolo un punto di rifrimento importante. Scriverò ancora di quegli anni.













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