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  • Rossella

I primi passi nel vento

L'arrivo sulle colline e una vita da reinventare



Come sono giunta qui, tra le Colline di Caiazzo?

Dapprima fu la voglia di tornare ad un contesto di vita diverso dalla città, dunque l'obiettivo era quello di vivere in un luogo diverso da un appartamento di città. Desideravo un'area verde per sentirmi più vicina a quella natura che dalla nascita mi aveva sempre accompagnata. C'era la forte nostalgia di un contesto di vita come quello in cui ero cresciuta. Di questo parlerò in un altro post.

Dopo diversi anni di ricerche, ripensamenti, indecisioni varie finalmente io e Maurizio, mio marito, abbiamo trovato una soluzione che ci ha visti d'accordo.

La prima volta che visitammo la fattoria sapevamo soltanto che non era molto distante dal centro e dalle principali vie di comunicazione. Conoscevamo questo territorio solo in minima parte. Le stalle, l'uliveto, il vigneto e la terra incolta ci sembravano un'opportunità per realizzare idee, sogni, eperienze sorprendenti.

Due incoscienti, ma solo grazie a quella incoscienza abbiamo fatto quel grande passo. Se avessimo avuto solo un briciolo di consapevolezza di ciò che stavamo facendo, probabilmente non lo avremmo fatto.


Un nuovo inizio


Ecco lo scenario iniziale. Molte piante cresciute tra le reti, muretti cadenti, pali di ferro e cemento ovunque, stile tipico degli anni '80, benché il casale fosse tra i più antichi di tutto il territorio, un ristrutturazione post terremoto dell'80 ha cambiato l'aspetto della fattoria. I vecchi proprietari, al momento della vendita, hanno portato via tutto quello che hanno potuto, comprese alcune piante e persino tutte le lampadine in casa.




Una fattoria abbandonata come luogo da cui ripartire con uno stile di vita completamente diverso. Laddove c'era da cambiare, abbiamo costruito le nostre opportunità di rinascita.

La fattoria richiedeva diversi interventi di ristrutturazione, ripristino, gestione del verde, riparazioni...

Quando siamo arrivati qui la natura aveva preso il sopravvento su tutti gli spazi esterni. Le grondaie erano da rifare, mancava il riscaldamento e gli infissi di tutta la casa erano da sostituire. Avevamo pochissimo tempo per lasciare l'appartamento in citàà e trasferirci qui, cosi prima di venire a vivere qui abbiamo cambiato solo gli infissi, e dato una rinfrescata ale pareti del primo piano, tutto il resto è venuto dopo, un poco alla volta.

La fattoria consiste in un casale principale su due piani , dove il piano terra era davvero malmesso.

C'è una grande stalla per le mucche con fienile adiacente, fatto con mattoni incastrati. Abbiamo impiegato mesi per eliminare tutti i rifiuti e la sporcizia accumulata probabilmente a partire dagli anni 50/60.


Nell'area del cortile c'è anche un'altra stalla più piccola, un edificio in tufo caratteristico, con vista panoramica. Le aiuole al centro tra gli edifici erano in parte cementate, ma tutte le superfici erano a tratti cadenti e circondate da muretti, pali di ferro e reti. Anche tutta l'area del cortile era contornata da muretti, pali di ferro e reti, che impedivano del tutto anche la vista del bellissimo panorama verso la valle . (vedi foto sopra)


Quando abbiamo conquistato la veduta panoramica, è stata una bella soddisfazione.


Quando siamo riusciti ad eliminare gli ostacoli peggiori e ad aprire la vista sulla valle, ci si è aperto uno scenario bellissimo, che andava però gestito. Via tutte le reti, i pali di ferro ovunque, i muretti candenti.

Abbiamo cosi avviato anche il nostro percorso di inverdimento con la messa a dimora dei primi alberi. Abbiamo costruito staccionate e abbiamo ripristinato un'area di cortile protetta rispetto al resto, ma con la possibilità di godere del panorama e dello spazio.

Parte del terreno incolto ha iniziato ad assumere un aspetto più gradevole, con un bel prato selvatico, ma accessibile e godibile in ogni stagione.


Spirito di adattamento


Quando siamo arrivati qui siamo stati senza cucina per più di due mesi. Era la fine di marzo e tutto ciò che avevamo per riscaldare una vecchia casa disabitata per anni in mezzo alla campagna era un camino in soggiorno. Tutti i mobili ed il resto era accantonato in un paio di stanze.


Ecco com'era quando siamo arrivati qui, con gli infissi appena cambiati. I vecchi proprietari avevano portato via tutte le piante in vaso e ogni cosa che per loro non fosse un rifiuto.


Per i primi mesi, avevamo giusto il letto, un tavolo e il frigorifero. Man mano abbiamo sistemato, ristrutturato, migliorato...... Avevamo talmente tante cose da fare che non c'era il tempo neanche per pensare a qualunque cosa non fosse essenziale.


Io ero elettrizata, non avevo affatto paura e l'incertezza mi facceva sentire viva. L'assenza di una risposta significava che c'erano più possibilità di risposta, quindi una sfida e ogni sfida era emozionante.

C'erano ovviamente anche i momenti difficili, perchè erano moltissime le cose che non sapevamo e non potevamo immaginare, ma non mi sono mai persa d'animo.

Certo, non è stato come scegliere una vita più serena e spensierata rispetto a prima, quello proprio no. O meglio, oggi abbiamo raggiunto ottimi risultati, sotto tutti i punti di vista ma ci sono voluti 4 anni.


Oggi, dopo quattro anni e mezzo, una tappa importante è stata raggiunta


Il valore di un percorso è il tragitto che si compie piuttosto che la meta. Una grande verità.


I prossimi passi riguardranno la pavimentazione dell'area antistante il casale e altri piccoli interventi pr rendere l'area più accogliente e fresca d'estate



Quando siamo venuti qui, l'idea iniziale era quella di creare qualcosa che comprendesse la possibilità di avere una vita piacevole a contatto con la natura, ma anche la possibilità di ospitare i nostri amici e le persone care in un luogo bello, ampio, piacevole e trascorrere del tempo insieme a fare cose piacevoli e interessanti.

Gli spazi delle stalle, il piano terra del casale, il forno a legna, la terra... tutti elementi che dovevano garantirci di ottenere certi risutati, relativi alla vita sociale, intressi vecchi e nuovi (le discussioni su quale spazio io potessi occupare per le mie attività creative proseguono dal primo giorno)


Abbiamo un piano, che regolarmente modifichiamo


Alla fine abbiamo cambiato idea su molte cose, molte volte e ancora lo facciamo.

Abbiamo fatto tantissimo, abbiamo reso questo posto bello e vivibile, confortevole, comodo. Ma oggi sappiamo che non finiremo mai. Io ho acquisito la consapevolezza che ogni piccolo obiettivo raggiunto, ogni meta è parte di un percorso che è virtualmente infinito e questo mi consente, con una certa serenità, di godere di quello che abbiamo e di non perdere la voglia di migliorare sempre di più, un poco alla volta, il nostro piccolo mondo country.



Perché questo Blog si chiama "Una voce nel Vento"?


Se penso a quale sia l'elemento che più mi rappresenta, è il concetto di movimento. Qalunque cosa io faccia, ho la tendenza ad imprimere un qualche tipo di movimento. Se penso alla mia essenza individuale, mi viene in mente una figura su una collina mentre osserva l'orizzonte, con il vento in faccia. Il mo corpo è fermo ma la mia mente corre.

Ho trascorso cosi tanto tempo della mia vita in attività di introspezione ferma su una collina ad osservare l'orizzonte. Anche adesso trascorro del tempo seduta verso la valle a riflettere, con il vento o una leggera brezza che sembra prendere e portare via parte dei miei pensieri. Una sorta di stile di meditazione personale, che credo di coltivare da quando ero bambina.

La mia voce nel vento è dunque questo racconto, che narro davanti al pc ma è come se stessi fuori, con il vento che mi accarezza e che prende e porta via i racconti, le mie parole.

Per saperne di più sul progetto Le Piracante puoi visitare il sito web dedicato: lepiracante.com e seguirmi sui canali social



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